Ristrutturato green: il futuro degli immobili

ristrutturato green

La sostenibilità ambientale ha ormai preso piede in molti settori e, da poco, anche in quello immobiliare.
Per questo è nata così una nuova categoria del real estate: il ristrutturato green.
Parliamo di nuove forme di edilizia che pongono l’attenzione all’impatto che hanno sulla natura e, in generale, migliorano l’efficienza energetica degli edifici.

Cos’è il ristrutturato green?

Il nuovo trend del momento sono le case green, ovvero immobili a basso consumo energetico. Questo vale sia per le nuove costruzioni ma anche per immobili in fase di ristrutturazione.

Ma focalizziamoci sulla ristrutturazione: ovviamente i costi sono più elevati rispetto ad una “normale” ma il green è più conveniente sul lungo periodo ed anche rispetto all’acquisto di una nuova abitazione.
Su quest’ultima ipotesi, infatti, pensiamo ai vari bonus introdotti sul mercato volti alle varie detrazioni fiscali.

Quindi per edifici green si intendono quelle abitazioni con una certificazione energetica che devono essere pari o minimo alla classe D.

Facciamo un passo indietro ed vediamo nel dettaglio le classi energetiche delle strutture.
Al vertice vi è la classe A4 mentre alla base vi è la classe G.

Da un sondaggio è risultato che in Italia circa il 75% degli immobili è sotto la classe D. Ciò vuol dire che necessitano al più presto della ristrutturazione per migliorare la loro efficienza energetica.
Ma questo non è solo per l’impatto ambientale. A marzo 2023 il Parlamento Europeo ha emanato una direttiva con lo scopo di costringere gli Stati membri ad allinearsi entro il 2033. L’obiettivo è il passaggio dalla classe energetica minima, cioè la classe E, ad almeno alla classe D.

Cosa prevede la normativa UE Case Green

Come accennato nel paragrafo precedente, lo scorso marzo il Parlamento Europeo ha emanato la direttiva Case Green, nella quale si prevede la ristrutturazione di immobili europei con lo scopo di renderli più sostenibili per l’ambiente.

I punti che tocca la direttiva sono:

  • tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dall’anno 2028;
  • gli edifici residenziali devono essere soggetti a ristrutturazione per rientrare almeno nella classe E entro il 2030 e entro il 2033 in classe D;
  • gli immobili con destinazione diversa da quella residenziale dovranno raggiungere la classe E entro il 2027 e la classe D entro il 2030.

Così l’UE cerca il più possibile di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nell’immobiliare nei suoi Paesi.
L’obiettivo finale della direttiva è quello di prevedere che tutti gli edifici entro il 2050 abbiano emissioni CO2 pari a 0.

Ci sono però immobili che non sono soggetti alla direttiva europea, nello specifico:

  • abitazioni sotto i 50 metri quadri;
  • seconde case utilizzate meno di 120 giorni l’anno;
  • edifici vincolati come Beni Culturali;
  • chiese e luoghi di culto;
  • edifici di proprietà del Governo, Forze armate e altre destinati a scopi di difesa nazionale.

Non vi sono sanzioni in caso di mancato allineamento alla direttiva UE. Tuttavia, in caso di mancata ristrutturazione, i Governi degli Stati membri posso introdurre sanzioni ad hoc.
La mancanza di sanzione non deve essere vista come scorciatoia: gli immobili con una bassa efficienza energetica saranno sicuramente soggetti ad una vertiginosa diminuzione del proprio valore commerciale.

I vantaggi del ristrutturato green

Per rendere green un immobile sicuramente i costi sono elevati.
Tuttavia è bene valutare i vantaggi sul lungo periodo.

Proprio per gli elevati costi, gli Stati hanno emesso vari incentivi e detrazioni fiscali, come ad esempio il Superbonus ed Ecobonus.
In più per chi acquista un immobile con classe energetica A o B entro il 2023 ha diritto ad una detrazione Irpef del 50% dell’IVA per l’acquisto.

Ma non solo: vi sarà un netto risparmio sulle bollette.
Bisogna tener a mente che i lavori di efficientamento energetico abbassano notevolmente le emissioni di anidride carbonica permettendo una pulita produzione di energia rinnovabile.

Quindi, ristrutturare green vuol dire aumentare il valore dell’immobile fino al 30%, prevedendo un risparmio sul costo dell’energia fino al 60%.

Investimenti green

Come abbiamo evidenziato sono molteplici i vantaggi di una casa green, sia per il risparmio energetico sia per il valore aumentato dell’immobile.

Anche dal punto di vista dei mutui, i cosiddetti mutui green, sono molto più bassi rispetto a quegli immobili con alto consumo energetico, parliamo cioè di circa il 30% in meno. Questo valore con il passare del tempo potrebbe addirittura aumentare! Una casa green è più solida per le banche, le quali propongono tassi d’interesse più bassi poiché si riduce notevolmente il rischio.

Il green ormai sta spopolando sempre di più, anche dal punto di vista degli investimenti.

Leggi anche il nostro articolo sugli investimenti sostenibili.

È importante cercare di salvare il mondo che ci circonda.
Iniziamo con la nostra casa!

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