Operare nel mercato immobiliare italiano può essere semplice ed economicamente vantaggioso a patto di conoscerne le caratteristiche: in quest’articolo troverai 40 (+1) statistiche che ti aiuteranno a prendere decisioni efficaci. Se invece cerchi una guida completa sugli investimenti immobiliari ti consigliamo di leggere questo articolo.
L’Italia è un Paese estremamente variegato dal punto di vista immobiliare. Infatti, ci sono evidenti differenze di servizio in base alla zona di riferimento. I centri storici delle nostre città godono di un’estensione senza eguali in tutta Europa, mentre le periferie di ogni polo industriale presentano caratteristiche uniche. Le piccole cittadine di provincia sono da sempre aree interessanti per il mercato immobiliare, così come i nuovi spazi riqualificati all’interno dei centri urbani.
Infine, è essenziale tenere conto anche dei trend che si sono affermati nel corso degli ultimi anni. Il lavoro è diventato più agile, le soluzioni in remoto ormai vengono adottate da tantissime grandi aziende e anche gli spazi domestici, quindi, devono adeguarsi alle nuove necessità. Il mercato residenziale deve anche fare i conti con l’utilizzo di strumenti digitali: chi cerca casa oggi lo fa tramite web. Per quanto riguarda invece gli immobili di natura commerciale bisogna considerare il fatto che non è più necessario uno spazio enorme per ospitare i propri dipendenti, anche a causa dell’impiego del remote working. Molte aziende scelgono di non dotarsi di una sede operativa fisica, disponendo solamente di quella legale, per poi condurre la propria attività esclusivamente online.
Dati tutti questi cambiamenti, è essenziale comprendere come funziona il mercato immobiliare italiano e per farlo l’unico modo è affidarsi a statistiche certe. Così come ogni nazione, anche l’Italia presenta tratti unici e peculiari, ma ormai da molto tempo è in corso un lento e costante cambiamento. Un po’ accelerato dagli eventi degli ultimi anni. Vediamo insieme le principali statistiche per comprendere il mercato.
Andamento dei prezzi delle case
Le prime statistiche riguardano i prezzi delle case e il valore che sono in grado di mantenere nel tempo. Ci sono cambiamenti in corso da anni, mentre altre mutazioni sono frutto degli ultimi tempi.
- I prezzi delle abitazioni sono scesi come risultato della crisi dei sub-prime degli USA nel 2007. La fase di contrazione è continuata fino al 2019. Negli ultimi anni si registra invece una lieve risalita.
- Il valore delle abitazioni esistenti ha registrato una perdita dal 2011 al 2019, del -23,3%, che sale addirittura al -30,3% in Centro Italia.
- Ma, considerando il periodo dal 1998 ad oggi, i prezzi degli immobili si sono rivalutati del 38,2% a livello nazionale.
- Milano si distacca abbondantemente dall’ultima statistica, registrando una crescita dei valori del +107,7% mentre Roma fa +50,6%.
- Le annualità di stipendio necessarie per acquistare casa (considerando un trilocale di 85 metri quadri) sono ad oggi 6,7 a livello nazionale.
- Con picchi in alcune città: 12,3 a Milano e 9,2 a Roma.
- Solamente pochi anni fa, nel 2010, servivano quasi nove anni di stipendio a livello nazionale.
- A Roma, all’inizio dello scorso decennio, ne servivano 13,5. Una drastica perdita di valore per le abitazioni della Capitale.
Nel mercato italiano, i proprietari sono spesso persone fisiche
A dispetto di altri mercati europei, in Italia la quasi totalità degli immobili a uso residenziale è di proprietà di persone fisiche. Questo è dovuto a vari fattori, tra cui anche una tendenza politica a segmentare il più possibile tra differenti proprietari. Sotto molti aspetti, conoscere le prossime statistiche può rivelarsi vitale per agire correttamente nel mercato immobiliare italiano.
- Nel 2020, su 34.871.821 unità residenziali censite, ben 32.192.053 risultavano possedute da persone fisiche, con una quota pari al 92,3% del totale.
- Le abitazioni principali (le case in cui il proprietario ha la residenza fiscale) sono oltre 19,5 milioni.
- Il numero delle abitazioni locate, poco più di sei milioni, è quasi equivalente a quello delle unità immobiliari tenute a disposizione.
- Il valore delle residenze possedute da persone fisiche ammonta in totale a 5.211 miliardi di euro.
- Tuttavia, bisogna considerare altri 315 miliardi di euro per le pertinenze (principalmente si tratta di box auto).
- La regione con il maggior valore complessivo delle residenze è la Lombardia, con 822 miliardi di euro.
- La maggior parte dei 25,5 milioni di proprietari immobiliari ha come voce di reddito prevalente gli introiti da lavoro dipendente (10,7 milioni), ma i pensionati (10,3 milioni) seguono a ruota.
- Sono solo 1,5 milioni i proprietari under 35, contro quasi 14 milioni di contribuenti tra 35 e 65 anni e 9,5 milioni ultra sessantacinquenni.
- Il reddito medio dichiarato dalle persone fisiche che possiedono un immobile è di 24.367 euro all’anno.
- Solo una minoranza (1,5 milioni) ricava le maggiori entrate dall’incasso dei canoni di locazione.
Seconde case: quante sono nel mercato?
La seconda casa è un argomento molto interessante per chi opera nel mercato immobiliare italiano, come scoprirai leggendo le prossime statistiche. Chi sono i proprietari? Le affittano oppure le hanno acquistate per trascorrere piacevoli vacanze in famiglia? Determinare l’intento dietro la compravendita delle seconde case permetterà scelte più mirate.
- Gli immobili definiti dall’Agenzia delle Entrate “a disposizione”, ovvero quelli che non costituiscono le abitazioni principali, sono 5.556.340 il 17,2% del totale delle abitazioni.
- Infatti, il 18% degli italiani ha almeno una seconda casa.
- Contemporaneamente, si stima che il 15,2% della popolazione ha una seconda abitazione che utilizza solo per le vacanze.
Da questi numeri è facile comprendere che alcune seconde case sono destinate a generare ulteriore reddito, mentre altre servono per goderselo. Per questa ragione può essere interessante anche comprendere quante persone vivono in affitto.
Chi acquista immobili? Quanto paga?
L’aspetto più importante per chi opera nel mercato immobiliare italiano è dato dalle statistiche che definiscono chi sono effettivamente i proprietari e le persone disposte a acquistare immobili, quanto spendono e che esigenze hanno.
- In Italia pagano un mutuo, soprattutto mutuo prima casa, circa 3,6 milioni di famiglie, ossia il 19,2% dei nuclei italiani.
- La fascia d’età in cui viene effettuato un maggior acquisto di fabbricati si conferma quella compresa tra 18-35 anni.
- Sul totale delle compravendite però, il 50% circa è regolato a vista, senza bisogno del mutuo.
- A scegliere questo tipo di pagamento è soprattutto chi compra casa per investimento, ossia il 18,2% del totale dei compratori.
- Se il venditore è un’impresa e la cessione è esente da Iva, l’acquirente dovrà pagare: l’imposta di registro in misura proporzionale del 9%; l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro e l’imposta catastale fissa di 50 euro.
- Per quanto riguarda box e posti auto, gli italiani ne hanno acquistati oltre 67.000 nel primo trimestre del 2020.
- Aumenta il dato delle famiglie che dimostrano un’intenzione dichiarata all’acquisto della casa: 3,3 milioni di famiglie nel 2021, pari al 12,8% del totale.
- Di queste, il 3,9% possiede un reddito adeguato e può garantire una domanda di acquisto in sicurezza.
- Mentre il 7% presenta un reddito appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie.
- Infine, il 1,9% pur avendo una insufficienza reddituale non si fa problemi e intende comprare comunque casa.
Chi vive in affitto in Italia?
Capire quante persone vivono effettivamente in affitto e quanto spendono può essere di grande aiuto per fare una stima del mercato immobiliare delle locazioni. Ecco alcune statistiche interessanti.
- Il 18% delle famiglie italiane paga un affitto per l’abitazione in cui vive.
- Ben 14 milioni di famiglie vivono in condominio e il loro nucleo familiare in media è composto da 4 persone.
- La spesa media effettiva per l’affitto per una persona in Italia è pari a 430,56 euro.
- Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile (soggiorno e camera da letto) non inferiori a 14 metri quadrati per ciascuno dei primi 4 abitanti, e 10 mq per ciascuno dei successivi.
Statistiche online del mercato immobiliare italiano
Come accennato nell’introduzione di quest’articolo, le azioni online ricoprono un ruolo sempre più rilevante nel mondo del mercato immobiliare italiano. Per comprenderlo molti portali internazionali mettono a disposizione statistiche particolarmente dettagliate e utili.
- Ad esempio, secondo Immobiliare.it sono aumentate le richieste da compratore verso venditore. Prima del Covid le probabilità di contatto del compratore verso il venditore erano del 22,5% con una differenza per le offerte con la presenza di un giardino, elemento che già prima rendeva più probabile di 5,3 punti il contatto.
- Sempre secondo Immobiliare.it, si riduce la media dei giorni di permanenza sul mercato degli immobili in affitto o vendita, in seguito all’aumento della domanda. Nel primo semestre 2021 migliorano sensibilmente le tempistiche relative alle vendite, con una media di 141 giorni contro i 168 giorni del periodo precedente.
- Avvengono mediamente circa 74mila ricerche mensili su Google per “casa in vendita”.
- 14.800 ricerche mensili per “appartamenti in vendita”.
- 49.500 ricerche medie mensili per “case in affitto”.
- 40.500 per “appartamenti in affitto”.
Tutte queste statistiche caratterizzano un mercato immobiliare particolarmente dinamico e capace di portare grandi soddisfazioni economiche. Tuttavia, per operare in sicurezza è necessario avvalersi sempre di consulenti esperti e ben aggiornati sul settore. Intercettare i bisogni di chi intraprende una compravendita è la soluzione per portare a termine un profitto adeguato.
*Fonti principali:
https://www.istat.it/it/archivio/immobili
https://www.idealista.it/news/immobiliare