Esistono varie piattaforme di crowdfunding italiane.
Ma cosa è esattamente e come funziona questo nuovo modello di investimento?
Partiamo dalle basi: qual’è il significato di crowdfunding?
Crowdfunding vuol dire “finanziato dalla folla“. Il termine inglese traduce la possibilità di ricevere dei capitali, per la nascita di un progetto, da una folla di investitori.
Questo nuovo modello concede la possibilità di aprire le porte d’accesso all’investimento immobiliare a tutti quei piccoli risparmiatori che vogliono investire, anche con bassi capitali.
Il vantaggio del crowdfunding, però, non è solo dal lato dell’investitore.
Trovare il capitale per un progetto, un’idea o un’attività imprenditoriale può essere un ostacolo difficile da superare. I prestiti bancari e le proposte agli investitori tradizionali sono sempre valide opzioni di raccolta fondi, ma il crowdfunding dà l’opportunità di richiedere il sostegno di un gruppo di individui che investe collettivamente su un determinato progetto, con tempistiche molto più veloci rispetto alle vie tradizionali. Ottenendo anche visibilità sul progetto.
Ruolo fondamentale per l’operato del crowdfunding sono le piattaforme specializzate, che svolgono la funzione di intermediari finanziari, permettendo infatti di far incontrare domanda e offerta, generando un’opportunità di guadagno da entrambe le parti.
I modelli di crowdfunding
Il crowdfunding è un modello in rapido sviluppo per la sua particolare semplicità e affidabilità. È importante segnalare che è un modello che può adattarsi a qualsiasi settore.
Esistono quattro tipologie di crowdfunding, di cui due basati sulle donazioni (Donation e Reward) e due basati sugli investimenti (Equity e Lending).
Vediamole nel dettaglio.
Le piattaforme di Donation Crowdfunding italiane
È la prima forma originaria di crowdfunding, che ha dato il via al fenomeno e consiste nel devolvere il proprio denaro a sostegno di una causa specifica, non ricevendo, in cambio, alcuna ricompensa o, al massimo, ricompense simboliche, spesso intangibili.
I donatori, chiamati backer, possono decidere, su specifiche piattaforme online, quale campagna finanziare. Non è insolito trovare campagne che richiedono alla folla la raccolta di denaro per un’unica finalità.
Ricordiamo che le donazioni sono considerate dei veri e propri atti liberali.
Le organizzazioni no-profit ricorrono spesso al modello donation-based.
Per quanto riguarda la normativa, si fa riferimento all’art. 769 c.c. «la donazione è il contratto col quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa una obbligazione».
Tra le piattaforme italiane di crowdfunding: Gofoundme.
Reward Crowdfunding in Italia
Il termine “reward” significa ricompensa. Indica infatti una gratificazione ricevuta da chi investe su un particolare prodotto o servizio tramite piattaforme online. La ricompensa può essere di tipo materiale o immateriale, come riconoscimenti e ringraziamenti pubblici.
Si può definire come vera e propria pre-vendita, chiamata (pre-selling).
A seconda del tipo di ricompensa si possono seguire due modelli:
a. All or nothing. l’ideatore riceve i fondi donati solo se ha raggiunto l’obiettivo prefissato;
b. Keep it all: l’ideatore riceve i fondi anche nel caso in cui la campagna di finanziamento non ha raggiunto l’obiettivo.
Per definire la normativa, si fa riferimento a tre categorie giuridiche:
1. pre-ordine, ossia e-commerce, che riguarda una compravendita futura che si perfeziona con la realizzazione del bene;
2. donazione modale in cui viene data una ricompensa (il ‘reward’) non di valore monetario e di importo inferiore alla somma donata;
3. royalty crowdfunding, riferibile agli articoli artt. 2549 ss. c.c. in tema di associazione in partecipazione.
Piattaforma italiana di reward crowdfunding: BeCrowdy.
Equity Crowdfunding
È una modalità di raccolta fondi relativamente nuova, in Italia solo dal 2013. L’equity crowdfundig permette ai piccoli investitori di finanziare start-up innovative e piccole e medie imprese attraverso piattaforme online autorizzate, emettendo un contributo finanziario in cambio di quote societarie delle stesse imprese.
Fondamentalmente si punta su imprese che si ritiene abbiano grandi potenziali di crescita ricevendo in cambio una quota dell’azienda stessa, diventando quindi soci.
L’Italia è il primo Paese in Europa ad essersi dotato di una normativa specifica e organica relativa al solo equity crowdfunding. A questo sono dedicate alcune norme introdotte dal d.l. n.179/2012 convertito poi in Legge del 17 dicembre 2012 n. 221.
Piattaforma italiana di equity crowdfunding: Crowdinvest.
Piattaforme di Lending Crowdfunding italiane
Conosciuto anche con social lending crowdfunding, nasce per aiutare aziende e soggetti che, nella maggior parte dei casi, non riescono ad ottenere finanziamenti dagli istituti di credito per vie tradizionali.
È un tipo di finanziamento innovativo che permette ad una folla di privati di finanziare progetti imprenditoriali su piattaforme online in cambio di una maggiorazione sull’investimento stesso.
Il lending crowdfunding consiste, quindi, in un prestito di denaro a persone o imprese in cerca di fondi per finanziare i propri progetti a fronte di un interesse e del rimborso del capitale.
I vantaggi possono riassumersi in:
– lato investitore: partecipare ad una colletta per finanziare un progetto o un’idea, ricevendo in cambio un interesse già pattuito;
– lato richiedente: il crowdfunding permette di ricevere denaro in tempi molto più veloci rispetto alle vie tradizionali.
È da tener presente che il peer-to-peer lending è una forma di investimento e come tale comporta una componente di rischio alta.
Proprio per questo consigliamo sempre di diversificare il proprio investimento, cercando così di minimizzare il più possibile i rischi.
La norma alla base del modello è l’art. 1813 del Codice Civile, definendo il contratto di mutuo: “il contratto nel quale una parte consegna all’altra una quantità determinata di denaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie o qualità“.
Piattaforma italiana di lending crowdfunding: Recrowd.
Recrowd, la piattaforma italiana di lending crowdfunding nel settore immobiliare
Recrowd, start-up nata nel 2018 tramite una campagna di equity crowdfunding su Opstart, che in soli tre giorni ha raccolto oltre 100 mila euro (nonché il doppio del valore indicato per la nascita della società), è una delle piattaforme di crowdfunding italiane del settore immobiliare.
Ebbene sì, anche il settore immobiliare è entrato nell’orbita del crowdfunding.
Come?
Le aziende immobiliari che non hanno i capitali per la realizzazione di un progetto, costruzione o ristrutturazione che sia, richiedono alle piattaforme specializzate, come Recrowd, l’apertura di una campagna di crowdfunding. In questo modo queste ricevono in breve tempo i capitali necessari da una folla di investitori, diventando così veri e propri prestatori, conoscendo preventivamente interesse, durata e ROI.
Il modello del crowdfunding ha preso piede in Italia da pochi anni ma ha riscosso un enorme successo.
Possiamo notare infatti come questo articolo definisca l’andamento del mercato del real estate crowdfunding, mettendo a confronto le piattaforme di equity e di lending.
Per approfondire il tema del crowdfunding ti invitiamo a vedere il video qui di seguito.