Come investire 50.000 euro: idee e suggerimenti

come investire 50000 euro

Se stai leggendo questo articolo molto probabilmente vorresti sapere dove e come investire 50.000 euro.
Innanzitutto sentiti fiero del gruzzolo che hai raccolto, è veramente un’ottima cifra da cui partire. Prima di entrare nel vivo dell’argomento sottolineiamo che quando si parla di investimenti non necessariamente ci rivolgiamo a persone che possiedono ingenti capitali. Per fortuna gli investimenti sono diventati alla portata di tutti. E sono accessibili anche con bassi capitali. Oggi esistono vari strumenti che permetto di accrescere il proprio capitale investito. In questo articolo ne vedremo alcuni.

Presupposti per investire

Ci sono molti modi per investire 50.000 euro. Prima di descriverli, bisogna definire sia che tipo di investitore vuoi essere sia qual è il tuo obiettivo di investimento.
Per questo bisogna considerare due fattori importanti: il rischio che sei disposto a correre e il tempo necessario per far fruttare l’investimento. Vediamoli nel dettaglio.

Rischio. Come abbiamo scritto in altri articoli, quando parliamo di investimenti non possiamo tralasciare il fattore rischio. Questo perché ogni investimento ha per natura un rischio.
La regola alla base è: più il rischio è alto, più è alto il rendimento.
Tuttavia esistono investimenti con diversi grado di rischio. Per questo o si decide di rischiare il meno possibile, e quindi accettare un basso rendimento oppure si decide per un opzione più rischiosa ma che offre un interesse più elevato.

Tempo. È un asset da non sottovalutare nella scelta dello strumento di investimento.
Infatti se si sa di non aver bisogno dei 50.000 euro per lungo tempo, allora puoi pensare ad investimenti a medio/lungo termine.
Se invece si è incerti meglio puntare ad investimenti a breve termine.

Dove investire 50.000 euro

Una volta definite le condizioni con cui scegliere l’investimento, vediamo le migliori soluzioni poter investire 50.000 euro.

Ricordiamoci che la diversificazione è alla base di ogni investimento: è sempre meglio scorporare il proprio budget ed allocare il capitale diviso sulle diverse tipologie di investimento.
Questo è importante soprattutto per evitare di perdere tutta la somma investita. Quindi bisogna cercare il più possibile di minimizzare i rischi.

ETF

Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi d’investimento comuni a gestione passiva. Sono un buono strumento per diversificare il rischio investendo in panieri di titoli.
Questo strumento permette di investire su comparti di mercati diversi: compare una quota del fondo equivale a comprare tutti i titoli contenuti nel paniere, senza doverli acquistare singolarmente.
Quindi investire in ETF vuol dire mettere il proprio risparmio insieme a quello degli altri investitori. Successivamente, una volta nominato il gestore del fondo, si acquista con il denaro gli strumenti su cui si andrà ad investire.
Gli ETF si caratterizzano per la loro:

  • liquidità: cioè si consente un agevole scambio dello strumento sul mercato senza correre il rischio discesa del valore;
  • efficienza: il costo di gestione di un ETF non supera lo 0,5%;
  • sicurezza: Il patrimonio investito in ETF è diviso da quello della società che lo gestisce, quindi viene restituito anche se questa fallisce.

Obbligazioni e Azioni

Si parla di obbligazioni quando un un’azienda emette titoli di debito per presentarle a una categoria di investitori, con l’obiettivo di raccogliere maggior capitale da investire nell’attività. Con questo strumento l’azienda riesce a finanziarsi e l’investitore riceve in cambio un flusso costante di pagamenti rateizzati, con interessi a tasso fisso o variabile.

Non confondiamo le obbligazioni con le azioni.

Investire in azioni, o titoli azionari, vuol dire ricevere delle quote di capitale di una società. Chi investe diventa un socio della società.
A differenza delle obbligazioni, le azioni non prevedono un diritto di credito nei confronti della società emittente. Infatti l’unico modo per recuperare il capitale investito è quello di rivendere il titolo ad altri investitori. Quindi con le azioni puoi guadagnare o tramite un aumento del valore di mercato del titolo oppure attraverso i dividendi erogati dalla società.
Piccola nota: gli obblighi della società verso i suoi obbligazionisti sono generalmente superiori ai possessori di azioni.

Start up

Investire in start up è una innovativa tipologia di investimento che da qualche anno ha conquistato piccoli e grandi investitori. Le start up sono delle imprese emergenti che vogliono lanciarsi sul mercato per presentare la loro idea innovativa. Investire in start up vuol dire credere e dare valore al progetto che questa presenta. Proprio per questo gli investimenti in start up sono caratterizzati da un alto rischio di default. Dato che si tratta di realtà non ancora affermate nel loro settore di appartenenza. Prima di investire in queste realtà è opportuno fare un accurata valutazione e sperare che la piccola azienda prenda il volo.
Oltre che un buon metodo di diversificazione, investire in start up è un modo per sostenere lo sviluppo della società e sostenere giovani imprenditori.

Conto deposito bancario e buoni fruttiferi postali

Il conto deposito bancario, detto anche conto di liquidità, è l’investimento per eccellenza. Idoneo per chi non vuole incorrere in particolari rischi e per chi non possiede particolari competenze. Si appoggia a un conto corrente e consente di ottenere, sulle somme depositate, una rendita a basso rischio. Per questa ragione viene garantito anche un piccolo rendimento. Il procedimento è molto semplice: è sufficiente depositare presso la banca la somma e riscuotere periodicamente gli interessi fruttati (parliamo circa del 2% al momento in cui scriviamo l’articolo).

Gli investimenti postali non si differenziano molto dal deposito bancario, diciamo che la logica alla base è stessa.
Prendendo ad esempio i buoni fruttiferi, questi sono dei titoli di credito collocati in esclusiva da Poste Italiane. Anche questi investimenti sono particolarmente sicuri, infatti viene garantita la restituzione del capitale versato, con rispettivi interessi, da Cassa Depositi e Prestiti. Leggi questo articolo per capire quali sono e cosa si intende per investimenti sicuri.

Investire in oro

L’oro è il bene rifugio per eccellenza, ritenuto ottimo per ripararsi dalla discesa dei mercati finanziari. I modi più tradizionali per investire in oro sono sia l’acquisto di lingotti sia l’acquisto di monete. L’oro è anche una risorsa limitata sul pianeta e con utilità in ambito industriale. Per queste ragioni il suo valore tende a salire nel lungo periodo.

Il prezzo dell’oro è da sempre ritenuto stabile. Oltre che un bene rifugio nei momenti di crisi. Ma è veramente così?
Negli ultimi anni l’andamento dei prezzi dell’oro non ha mostrato la stessa resilienza e crescita a cui eravamo abituati. Oltre ad aver sofferto la crisi come la maggior parte degli asset sul mercato. La seconda metà del 2022 ha visto una forte decrescita dei prezzi. Probabilmente la sua proposta di valore nel tempo è peggiorata per l’avvento forme alternative di beni considerati rifugio dalla collettività di investitori. Senza considerare che per detenere oro fisico, bisogna affrontare dei costi aggiuntivi. Legati ad esempio alla sua custodia, all’assicurazione. Mentre conservare l’oro fisicamente in casa propria espone a rischi facilmente intuibili.

A parte queste considerazioni è un asset che può subire anche una forte volatilità di breve periodo. Ma tutto sommato rimane comunque un buon modo per diversificare i propri investimenti.

Investire in immobili: il crowdfunding

Se si dispone di 50.000 euro da investire sicuramente il crowdfunding è uno modello che vale la pena considerare.
Anche se è ancora poco conosciuto, il crowdfunding è uno strumento di condivisione: non è altro che un finanziamento collettivo in cui una folla di persone investe capitali per la realizzazione di uno stesso progetto.
Intanto, se non hai mai sentito parlare di crowdfunding, inizia a leggere questa guida, così da avere un idea del suo funzionamento.

Il crowdfunding ormai è applicato anche al settore del real estate, soprattutto per le sue alte prospettive di rendimento associate alla concretezza del mattone. Questa formula ha permesso di superare alcuni limiti dell’investimento immobiliare classico.
Ad esempio: compare un’abitazione sul mare per metterla in affitto permette di generare un guadagno, molto probabilmente, solo alcuni mesi l’anno; oppure se non ti trovi nello stesso luogo dell’immobile e l’hai destinato ad affitti brevi, devi pagare qualcuno per la sua gestione.
Nel crowdfunding tutto questo non avviene, infatti una volta investiti i capitali per la realizzazione di un progetto immobiliare, bisogna solo attendere la fine dell’investimento, valore già conosciuto nel momento in cui vengono esaminati i dettagli.

Oltre questi benefici, il crowdfunding con le sue basse barriere d’accesso, ha permesso di far avvicinare il mondo del mattone anche ai piccoli investitori. È infatti possibile investire anche con soli 250 euro.

Per investire con questa modalità è necessario ricercare una piattaforma online qualificata, come Recrowd specializzata in lending crowdfunding immobiliare, la quale ha il compito di effettuare delle valutazioni prima sulla società immobiliare che richiede il finanziamento e poi, tramite l’ausilio di società esterne, presenta agli investitori un’analisi qualitativa e valutativa dell’operazione immobiliare.

Per concludere, i guadagni del crowdfunding, in particolar modo quelli presentati su Recrowd, si aggirano intorno al 10% su base annua.
Non male, vero?

Cosa si può fare con 50.000 euro

Risparmi, eredità o semplicemente duro lavoro. Avere a disposizione 50.000 euro significa avere da parte un capitale con alte potenzialità di rendita. Tuttavia uno degli errori da evitare è lasciare i soldi depositati in banca o, peggio ancora, lasciarli sotto il materasso pensando erroneamente che siano al sicuro. Leggi di più a riguardo su cos’è e, quali rischi comporta e come combattere l’inflazione.

Oltre alle ipotesi sopra elencate, investire 50.000 in un proprio business è sicuramente un opzione rischiosa ma è anche un’opportunità per mettersi in proprio e gestire un’attività diventando capo di se stessi.
Esiste anche l’ipotesi di aprire un’attività in franchising, la quale permette di ridurre il rischio imprenditoriale entrando nel mercato con una brand reputation già affermata e maturata negli anni.

Si può vivere di rendita con 50.000 euro?

Iniziamo col dire che vivere di rendita vuol dire guadagnare senza lavorare. Per questo bisogna avere un capitale che crea delle rendite o entrate passive idonee a coprire o, meglio ancora a superare, le spese che si potranno presentare nel tempo.

Purtroppo non possiamo decidere da un giorno all’altro che ci piacerebbe vivere di rendita. Questo è un processo relativamente lungo, ma soprattutto bisogna essere molto pazienti. Serve poi un’accurata pianificazione, in quanto è importante prevedere anche le spese impreviste.

Per rispondere alla domanda “si può vivere di rendita con 50.000 euro” facciamo un esempio. Se per vivere ho bisogno di 1.000 euro al mese e i miei risparmi totali sono di 50.000 euro vuol dire che potrò vivere senza lavorare per circa 4 anni. Ma una volta spesi questi soldi cosa faremo?

La soluzione è investire i propri risparmi e impiegare le rendite per sostenere le spese che ci consentono di vivere senza lavorare. Quindi molto dipende dal proprio tenore di vita. 50.000€ è una cifra bassa per la maggior parte delle persone. Ma se sei curioso di conoscere il capitale da impiegare che ti consentirebbe di vivere di rendita, clicca qui e prova il calcolatore.

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